Provincia La Spezia primavera 2015
Vengo a sapere di un progetto di integrazione che prevede un corso di agricultura per 7 rifugiati africani che poco prima erano sbarcati sulle nostre coste. Decido spontaneamente di documentare questo progetto fotograficamente, anche in reazione sulle attività razzista degli ultimi tempi sia in Italia che in Germania. Il progetto dura tre mesi, ogni settimana trascorro molte ore con questi ragazzi africani ed i loro insegnanti italiani. Il corso era suddiviso in diverse tappe: prima prevedeva un’introduzione presso una serra a Sarzana, dopo qualche giorno presso un ulivocoltore a Vezzano Ligure, poi da un vignaiolo a Riomaggiore nelle Cinque Terre ed infine il lavoro con la Fondazione di Manarola. L’ultima tappa era anche la più lunga ed importante, che oltretutto si svolgeva nel “mio” paese. Qui i partecipanti imparavano come si ristrutturano i muretti a secco. Sono questi muretti che tengono in piedi piedi il paesaggio terrazzato che ha reso famoso le Cinque Terre. Con muretti non mantenuti il rischio di pericolose frane aumenta. Alla fine del corso tanti campi sono stati puliti, tanti metri cubi di muretti ricostruiti. Durante tutto questo tempo ho conosciuto meglio questi giovani uomini, si è sviluppato una confidenza reciproca e la mia macchina fotografica ad un certo punto è diventata invisibile. Sono rimasta impressa come il lavoro ridona la dignità, erano fieri di se (giustamente) ed era affascinante vedere come si trattavano tra di loro: venivano da 4 paesi diversi, non avevano una lingua in comune – eppure la comunicazione funzionava in modo sensazionale. La maggior parte di questi ragazzi alla fine del corso ha trovato lavoro presso uno dei vignaioli delle Cinque Terre oppure sono stati inseriti in una cooperativa.
Il progetto è stato realizzato da Aesseffe S.c.p.a agenzie formative in collaborazione con il parco nazionale delle Cinque Terre, La Caritas La Spezia, la Fondazione Manarola, la C.I.A. e la prefettura La Spezia.
Le fotografie sono state pubblicate in diversi giornali e riviste nazionali, locali e anche internazionali, il reportage è stato presentato durante alcune conferenze e convegni.